Kendell Geers: l’artista tra i più punk va in mostra a Milano da M77 Gallery
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Kendell Geers è un uomo e un artista magnetico, poliedrico ma soprattutto AniMistAktivista, come lui tesso si è definito, che comprende i suoi diversi aspetti, come l’essere animista e mistico, sciamano e alchimista, punk e poeta. La sua arte è una chiamata alle armi. Ma, al posto dei proiettili, c’è l’amore, che, come l’arte, è un’arma di trasformazione: «L’arte cambia il mondo – una percezione alla volta”.» Tutto questo, ma anche molto di più, va in mostra con “OrnAmenTum’EtKrimMen”, l’esposizione a lui dedicata organizzata da M77 Gallery, a Milano.
![Kendell Geers M77 Gallery Kendell Geers M77 Gallery](https://kultmagazine.it/wp-content/uploads/2020/09/unnamed-9-239x300.jpg)
Kendell Geers, SacredScarredScared. Copyritght the artist, courtesy M77 Gallery, Milan.
Kendell Geers: l’artista rivoluzionario in mostra da M77 Gallery.
M77 Gallery di Milano – iconico centro artistico e culturale di via mecenate – realizza un grande lavoro di ricerca che mette a confronto, o meglio in discussione, la narrativa dell’arte e i linguaggi del potere, esponendo le opere di Kendell Geers, l’artista rivoluzionario che ha l’intento di sviluppare un approccio psico-socio-politico in cui etica ed estetica sono viste come due facce della stessa medaglia che ruota sul grande tavolo della storia. Dove i codici ideologici vengono interrotti, le aspettative deluse e i sistemi di convinzione e fede trasformati in canoni estetici.
La mostra organizzata da M77 Gallery si intitola “OrnAmenTum’EtKrimMen” – a curata di Danilo Eccher – espone dal 21 settembre 2020 al 30 gennaio 2021 – le opere di Geers. Il percorso si basa sul saggio del 1908 “Ornamento e Crimine” dell’architetto austriaco Adolf Loos, pioniere dell’architettura moderna che condannò le decorazioni sulle facciate degli edifici come un eccesso inutile, persino pericoloso, guidando il corso dell’architettura verso il concetto di funzionalità.
![Kendell Geers M77 Gallery Kendell Geers M77 Gallery](https://kultmagazine.it/wp-content/uploads/2020/09/unnamed-8-300x200.jpg)
Kendell Geers, HangingPiece, 1993, brick, rope and metal hooks, dimensions variable – installation view at Haus der Kunst, Munich.
Per M77 Gallery, Geers abbraccia l’eredità culturale di Loos interrogando i linguaggi del minimalismo e il modello della galleria “white cube”, gettando l’estetica contro un muro di mattoni e frammenti di etica infranta.
Attraverso una selezione di opere storiche, la più recente produzione e installazioni site-specific progettate per interagire con gli interni della galleria, l’artista crea un itinerario in cui la giustapposizione di materiali diversi e il forte impatto creato dal suo sapiente uso di colori e motivi danno origine a una serie di riferimenti incrociati e contrasti intesi a minare le credenze care all’osservatore, consapevolmente o inconsciamente immerso in un ambiente che è sì attraente ma che si dimostra in realtà inospitale e potenzialmente pericoloso.
«OrnAmenTumEtKriMen è una risurrezione dello spirito attraverso l’invocazione della natura, un’invocazione potente sul tema dell’amore attraverso la mediazione della natura morta. I fiori recisi della tradizione pittorica classica potrebbero infatti essere il simbolo più preciso dei nostri tempi. I fiori sono stati tagliati dalle loro radici e sono sostenuti, solo per un breve momento, dall’acqua nel loro vaso. La loro bellezza risiede nella loro fragilità, ancora viva ma allo stesso tempo morente.» dichiara l’artista.