“Teatro d’ira – Vol.I”: esce a marzo il nuovo album dei Måneskin
Dopo il lancio del singolo “Vent’anni” (disco di platino) e aver annunciato la loro partecipazione al prossimo Festival di Sanremo con l’inedito “Zitti e buoni”, I Måneskin annunciano la pubblicazione del loro nuovo album “Teatro d’ira – Vol.I”, in uscita il 19 marzo 2021, disponibile ora in preorder nel formato fisico vinile e cd.
I Måneskin presentano il loro nuovo album.
Scritto interamente dai Måneskin, il nuovo album è stato registrato in presa diretta, rimandando alle atmosfere analogiche dei bootleg anni ’70, con l’idea e la voglia di ricreare la dimensione live vissuta dal gruppo nel loro primo lungo tour di 70 date fra Italia e Europa. Un disco tutto suonato, crudo, contemporaneo, capace di rappresentare lo stile e il sound della band.
Qui, il teatro, diventa una metafora importante che non significa una collera contro un bersaglio, ma un’energia creativa che si ribella contro opprimenti stereotipi. Una catarsi che genera, grazie all’arte, una rinascita e un cambiamento in senso positivo.
“La nostra non è una rabbia nei confronti di qualcuno, ma un’ira che smuove, che crea le rivoluzioni – raccontano i Måneskin – un’ira catartica rivolta alle oppressioni e agli oppressori, che porta a sfogarsi e a ribellarsi verso tutto ciò che ti fa sentire sbagliato e che, come risultato, porta a una rinascita e a un cambiamento. Abbiamo voluto collocare questa forza molto potente in un contesto, quello del teatro, che nell’immaginario comune viene percepito come elegante e pacato. Ci piace questa antitesi: un contrasto che vive nel momento in cui il sipario si apre e, al posto di uno spettacolo o di un balletto, ci si ritrova catapultati in questa esplosione di energia. Il teatro è una metafora a rappresentare l’arte, il luogo dove questo impulso potente genera qualcosa di artistico e positivo”.
In “Teatro d’ira – Vol.I” i Måneskin trovano una nuova connotazione sonora per esprimere il loro messaggio. Al centro della scala dei valori della band campeggia la libertà dalle sovrastrutture e dai filtri inutili, unita al desiderio di essere autentici. Un appello che si rivolge fin dal primo singolo “Vent’anni” (certificato platino) alla Generazione Z, ma che si allarga a tutto il pubblico: un invito a scrollarsi di dosso etichette preconfezionate per vivere appieno ed essere se stessi, senza paura del giudizio.