Senza categoriaTech

UQIDO: IL PRIMO TEMPORARY STORE DEL FUTURO

Uqido inaugura il primo temporary store di realtà virtuale immersiva per un’esperienza senza eguali.

Uqido - virtual reality

Immaginate di stare all’interno di una stanza 4×4 e all’improvviso, come per magia, essere teletrasportati in un’altra dimensione, fatta di precipizi, rocce e all’orizzonte il mare. Una missione: recuperare una capsula spaziale e avere all’incirca 10 minuti per riuscirvi. Sentire il vento sulla propria pelle, percepire la terra sotto i propri piedi e con l’olfatto i profumi della natura. Da ieri tutto questo non è più fantascienza ma realtà, o meglio realtà virtuale, grazie all’azienda Uqido che ha inaugurato in via Emanuele Filiberto n° 9 un temporary store per un’esperienza di virtual reality. Si sta forse avverando la profezia di Black Mirror? La serie tv di Netflix, infatti, già nel 2011 annunciava una vita futuristica immersa nelle tecnologie avanzate, tra queste la realtà aumentata. Sembrava un mondo così lontano dalla contemporaneità, ora invece è diventato tutto vero nonostante nella serie americana spesso le storie non finivano bene. E quindi è giusto chiarirlo subito: i propositi di Uqido, invece, sono molto positivi, niente horror e niente ansie, piuttosto “The Edge – be brave”, il nome di questa tecnologia, servirà a curarle. Utilizzando visori HTC Vive sistemi di tracciamento avanzati, audi o binaurale spazializzato e PC da spalla, i partecipanti sono liberi di muoversi sull’intera area e vivere a pieno l’esperienza con tutti cinque i sensi, vista, udito, tatto e olfatto. L’elevata immersività è garantita dall’integrazione tra mondo virtuale e supporti fisici creati ad hoc per rendere l’ambiente realistico: insomma, gli utenti possono davvero camminare su ciò che vedono.

Pier Mattia Avesani, 30 anni, veronese, laureato in Informatica Multimediale, è il Ceo di Uqido, il fondatore della geniale app  che fa saltare la coda agli sportelli pubblici, la mente brillante dietro alla Virtual Reality Technology, e insieme a lui un team di 20 ragazzi, tutti informatici e ingegneri, under 35, che da due anni studiano e sperimentano le tecniche dell’immersive computing. «Due anni fa ho provato la realtà virtuale sulla mia pelle – racconta Pier Mattia – Era una tecnologia ancora molto rudimentale ma fu molto emozionante e già si intuiva la potenzialità dello strumento». In due anni la tecnologia è avanzata così tanto, come spiegato da Avesani, che tra altri due anni, molto probabilmente, con la realtà virtuale si potrà davvero fare di tutto, dal viaggiare all’uscire con gli amici stando seduti nel salotto della propria casa, oppure intrattenersi con il proprio migliore amico che vive dall’altra parte del mondo. Per non parlare poi di tutti quei risvolti in ambito industriale, sociale, medicale e anche artistico: «Nel settore industriale la realtà aumentata raggiungerà l’80% del business, ad esempio sarà utilizzata per la formazione degli operatori senza rischi, simulazione di macchine e simulazione di processi. E ancora, nell’architettura dove sarà possibile vedere una casa prima ancora che venga costruita».

Ma non c’è il rischio che crei dipendenza e un eccesso di individualismo? «Come ogni cosa dipende dall’uso che se ne fa – risponde Pier Mattia – A noi interessa raccontare storie belle, far stare bene le persone. Stiamo infatti lavorando a un progetto in collaborazione con un ospedale oncologico pediatrico per migliorare la qualità della vita dei bambini che stanno male ma non posso dire altro». Mentre del progetto in collaborazione con il Comune di Padova, Pier Mattia ne può parlare: «Stiamo realizzando un museo virtuale per la Cappella degli Scrovegni, un’esperienza unica per vivere gli affreschi di Giotto». Ma davanti a Uqido c’è sempre il futuro e il raggiungimento di nuove sfide: «C’è ancora molto da fare, come ad esempio utilizzare un visore quando si è in un mezzo in movimento senza avere vertigini oppure avvicinare la gente alla cultura, all’arte, immaginate di poter entrare nella “Vergine delle rocce” di Leonardo Da Vinci, annusarne i profumi, immergere la propria mano nel ruscello, questa è la nostra missione». Il Temporary store di Padova rimarrà aperto fino al 31 dicembre, dopodiché partirà alla volta di diverse città italiane e anche nel mondo.

Share:

Leave a reply