Nel panorama musicale italiano, l’indie sembrava aver perso la sua identità originaria, ma le recenti uscite di Gazzelle e Coez ci raccontano una storia diversa. Con progetti che fondono introspezione e rinnovamento, entrambi gli artisti sembrano dimostrare che l’indie, lungi dall’essere scomparso, continua a evolversi e a sorprendere.
Gazzelle torna a casa con INDI, cinematografico, intenso, potente, autoironico: Gazzelle si prepara a scrivere un nuovo capitolo della musica italiana. Un disco che riflette la maturità artistica del cantautore romano, arricchito da testi profondi e una produzione curata nei minimi dettagli. Gazzelle ha anticipato il progetto con un teaser ispirato alla celebre scena di Forrest Gump, accompagnato da parole che racchiudono l’essenza del nuovo album: “Vorrei dire qualcosa sulla vita. Ok, ma come si fa a parlare della vita? È come se la farina sapesse parlare della pizza che diventerà…”. Queste riflessioni confermano la sua capacità di raccontare emozioni universali attraverso una poetica unica. Coez invece torna con “Mal di te”, un singolo che richiama lo stile intimo e nostalgico che lo ha reso una voce simbolo del cantautorato pop italiano. Accompagnato da un videoclip ufficiale, il brano rappresenta il primo passo di un percorso che promette di trasportare il pubblico in un viaggio musicale introspettivo. “Questi ultimi anni sono stati un bel volare, fra alti e bassi non ho mai perso la rotta. Si ritorna a terra con una nuova canzone, di quelle con le lacrime dentro,” ha scritto l’artista sui social, presentando il teaser ambientato in un aeroporto, simbolo di un nuovo inizio. Scritto da Coez e prodotto da Esseho e Valerio Smordoni, “Mal di te” unisce una melodia fortemente strumentale a un testo evocativo, in cui emergono chitarre e pianoforte che richiamano le atmosfere degli anni ‘90. Il brano segue il successo del joint album con Frah Quintale, “Lovebars” (2023), e consolida il posto di Coez come uno degli artisti più influenti del panorama musicale contemporaneo. Con questi due progetti, Gazzelle e Coez confermano che l’indie italiano non è morto, ma si è trasformato. Dalla poetica disarmante di “INDI” al ritorno emotivo di “Mal di te”, l’indie continua a evolversi, mescolando passato e presente. Forse, più che una fine, questa è una nuova rinascita per un genere che ha ancora molto da dire.