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Garon: la stella promessa della musica elettronica

Garon, stella promessa della musica elettronica, ci conduce nel suo mondo sonoro con un mix di influenze brasiliane, house e UK. Ogni set diventa un’esperienza coinvolgente, dove la performance è un rituale di gioia. Col cuore aperto e la mente sintonizzata sui sogni, Garon promette di incantare il pubblico, creando un’armonia di suoni e visioni pop che invita tutti a voler tornare a ballare!

Sei un DJ emergente in una scena musicale in continua evoluzione. Come vedi il futuro della musica elettronica in Italia nei prossimi anni?

Sicuramente ci sono figure molto promettenti, però in Italia, siamo sempre un po’ indietro rispetto ad altri Paesi. Faccio spesso un paragone: se fossi stato a Londra o ad Amsterdam, la mia musica avrebbe avuto una visibilità maggiore. Non dico necessariamente positiva o negativa, ma sicuramente più ampia, perché in quei luoghi c’è più cultura musicale. Ciò che sta aiutando la scena è il fatto che l’house music, che sia tech house o UK, sta diventando il nuovo pop. Vediamo DJ e produttori famosissimi ai festival internazionali, in cima alle classifiche pop. Questo porta sicuramente uno spotlight maggiore sulla musica elettronica.

Appunto, tu sei uno dei pochi in Italia che fa musica contaminata. Recentemente ho notato influenze brasiliane e UK Garage nei tuoi set, oltre a pezzi in cui canti tu stesso. Questa è una tua cifra stilistica o prevedi che diventi un trend?

Questa contaminazione è sicuramente parte del mio stile. Per esempio, il baile funk brasiliano è un trend ora, ma lo suono già da tre anni e mezzo. Non mi piace etichettare la mia musica: non sono solo un DJ che suona house o tech house. Ho un background musicale vasto, quindi quello che mi piace cerco sempre di portarlo nei miei set con il mio stile. Sono fortemente influenzato dalla cultura pop, ascolto The Weeknd e Michael Jackson come se fossero la mia religione, e ho sempre amato Kaytranada. Odiare la cultura pop non ti rende più figo, anzi, è il contrario.

Nasci come cantante, giusto?

Sì, esatto! Possiamo dirlo tranquillamente. Ho sempre cantato, principalmente in inglese, perché non mi è mai venuto naturale scrivere in italiano. Così ho deciso di portare i miei testi e il mio stile dietro una console, reinterpretando in chiave club.

Un altro punto interessante è la tua presenza scenica. Ho visto che non ti limiti a stare dietro la console, sei molto coinvolto col pubblico. Pensi che questo faccia parte del tuo successo?
Assolutamente sì. Per me, il DJing non è solo una questione di musica, ma anche di performance. Io voglio far ballare le persone, farle sentire parte dell’esperienza. Credo che negli ultimi anni ci sia stato un calo nella connessione tra DJ e pubblico, specialmente nei club italiani. Molti vanno in discoteca ma non per ascoltare la musica. Io, invece, voglio riportare l’attenzione sul ballare e divertirsi.

C’è stato un momento particolare in cui hai capito che volevi fare questo lavoro per la vita?
Un momento indimenticabile è stato in Puglia. Era metà luglio e, la chiusura alle sei e mezza del mattino, con il mare piatto e il sole che sorgeva, è stata magica. Ho corso via dalla console, mi sono immerso nella folla e ho sentito un’energia incredibile. Lì ho capito che questa è la cosa che mi diverte di più al mondo. Mi fa sentire vivo!

Sei molto attivo anche sui social. Quanto contano per te?

Oggi, nel 2024, se hai un talento e non lo mostri, rischi di rimanere marginale. I social sono un’opportunità per far vedere quello che fai. Però è importante farlo con identità. La musica deve comunque parlare per te. Non basta pubblicare video, devi lasciare un’impronta.

Vedo anche che sei molto legato al mondo della moda. Hai suonato a eventi di rilievo come per Off-White. Come vedi la connessione tra moda e musica?
Moda e musica sono sempre andate di pari passo per me. Ho studiato styling e direzione creativa, quindi sono molto immerso in entrambi i mondi. Virgil Abloh mi ha cambiato la vita all’università e suonare per Off-White è stato come chiudere un cerchio. Entrambi i mondi mi appassionano da sempre e mi piace usarli nelle mie performance.

Sei pronto per il futuro? Quale progetto puoi rivelarci?

Io credo tanto in quello che faccio perchè ne sono follemente innamorato! Il giudizio degli altri non mi spaventa. Uscirà presto il mio remix esclusivo su SoundCloud di FKA Twigs, e anche se non posso rivelare molto, ci sono piani per un disco che vi stupirà!

Interview by Sofia Sole

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