Emma Valenti attrice protagonista di “Nudes 2” racconta il dolore invisibile e la forza di cercare la luce.
In un’intensa conversazione, Emma Valenti, protagonista di “Nudes” in onda su RAI, ci apre il cuore sul suo percorso artistico e umano nell’interpretare Silvia, una giovane promessa dello sport travolta dal dramma del revenge porn e della sextortion. La serie, che esplora storie di vite distrutte dalla diffusione non consensuale di materiale intimo, mette a nudo il dolore nascosto dietro le apparenze, coinvolgendo non solo adolescenti, ma anche adulti insospettabili. Dalla scoperta di una realtà crudele al peso della responsabilità di sensibilizzare il pubblico, l’attrice racconta il suo viaggio interiore, fatto di crescita, passione e il desiderio di dare speranza a chi vive nel silenzio. Mentre sogna ruoli action e storie nuove da raccontare, riflette sulla forza della libertà personale e sull’importanza di raccontare queste storie per rompere il tabù che circonda il revenge porn, una delle ferite più profonde e invisibili della nostra epoca.
Sei la protagonista della serie “Nudes” che affronta temi delicatissimi come il revenge porn e la sextortion. Come ti sei preparata per interpretare un ruolo così complesso ma anche molto attuale?
Ammetto che all’inizio non ero molto informata su questi temi, quindi è stato un processo di intenso apprendimento per me. Mi sono resa conto di quanto siano diffusi questi fenomeni e quanto spesso le vittime o i colpevoli non conoscano neanche i termini per descrivere ciò che sta loro accadendo. È stato impressionante scoprire quante persone possano essere coinvolte in queste situazioni senza rendersene pienamente conto. Questo mi ha colpito profondamente e mi ha fatto capire quanto sia importante raccontare queste storie per sensibilizzare le persone. Essere parte di un progetto che può portare alla luce tali problemi è stata una responsabilità ma anche un onore.
Hai avuto modo di parlare con persone che hanno vissuto direttamente queste esperienze? Qual è stato il tuo approccio?
Personalmente, non ho avuto modo di parlare direttamente con vittime, ma mi sono molto documentata online. Non conosco nessuno vicino a me che abbia vissuto questa esperienza, né tra i miei familiari né tra amici. Ma su internet ci sono tante testimonianze, e ho scoperto anche questa associazione nata nel 2019, che si chiama “Permesso Negato.” È un’organizzazione che offre supporto e orientamento legale alle vittime di revenge porn e sextortion, ma anche ad altre forme di violenza e odio online. Questo mi ha dato un quadro più completo della situazione e mi ha permesso di avvicinarmi alla realtà delle vittime con maggiore empatia e comprensione. Il primo passo per affrontare un problema è esserne consapevoli, e purtroppo molti ragazzi non sanno neanche che cosa sia il revenge porn finché non ci sono dentro. È una realtà con cui conviviamo tutti i giorni, ed è importante educare anche gli adulti, le famiglie. Nel mio caso, nel personaggio che interpreto, c’è anche l’elemento della famiglia che viene toccato. È una problematica che si espande e colpisce tutti quelli intorno alla vittima, non solo la persona direttamente coinvolta.
Molte attrici emergenti iniziano con ruoli più semplici, ma tu sei stata molto determinata fin da subito ad interpretare SIlvia. Come vivi le aspettative?
Le aspettative sono sempre un po’ un’arma a doppio taglio. Da una parte, ti motivano a crescere e migliorare, ma dall’altra possono anche essere fonte di frustrazione. A volte sento la pressione di voler raggiungere certi standard o di confrontarmi con i colleghi, e questo può creare ansia. Tuttavia, cerco di viverle in modo positivo. Le aspettative mi spingono a migliorare, anche se, sul set, non sono mai completamente soddisfatta. Dopo una scena penso sempre ‘potevo fare meglio,’ e questo può essere frustrante. Ma alla fine fa parte del processo di crescita.
Finora hai lavorato principalmente in serie TV. Sogni anche di approdare al grande schermo?
Il mio sogno sarebbe fare qualcosa di action, lo desidero tantissimo! Anche se mi sento più a mio agio nei ruoli drammatici, perché far ridere è davvero difficile. Ci sono persone che hanno un talento innato per i tempi comici, mentre io riesco meglio a trasmettere emozioni e immergermi completamente in una scena drammatica.
Silvia, il tuo personaggio, è una giovane promessa della scherma. Credi che avere una passione possa aiutare i giovani a superare momenti difficili? Cosa diresti a una giovane vittima per darle forza e speranza?
Io credo fortemente che avere una passione possa salvarti in molti momenti difficili della vita. Che sia uno sport, un’arte, o qualunque attività che ti permetta di esprimermi e di sentirti vivo. Nel caso di Silvia, la scherma rappresenta proprio questo: un’ancora di salvezza. Quanto alla seconda domanda, parlarne e non tenersi tutto dentro, perché spesso si prova vergogna, come se fosse colpa propria. Ma non lo è mai. Il silenzio alimenta il dolore e l’isolamento. Parlare con familiari, amici, o professionisti che possano aiutare, come quelli dell’associazione di cui parlavamo, è fondamentale. Nessuno deve sentirsi solo.
È bello sentire queste parole da una giovane ragazza come te. Cosa significa per te essere una donna libera nella società di oggi?
Per me, la libertà è avere la possibilità di inseguire i propri sogni. Essere libera, per me, significa poter fare quello che amo, esprimermi senza restrizioni. Il pensiero di non poter fare quello che mi fa sentire viva, come recitare, ballare o cantare, mi distruggerebbe. Penso spesso a quanto siamo fortunate, noi che possiamo studiare, lavorare, esprimerci in un modo che per altre donne, in altre parti del mondo, non è possibile. Questa libertà di scelta e di azione è un privilegio enorme, e non dobbiamo mai darlo per scontato. Mi emoziona e mi motiva a dare sempre il meglio in quello che faccio.
E se dovessi descriverti con tre aggettivi, quali sceglieresti?
Oh, questa è difficile! Beh, direi che sono empatica, solare e sincera. L’empatia è un pregio e un difetto allo stesso tempo, perché sento molto profondamente le emozioni degli altri, a volte troppo. Solare perché tendo a cercare sempre il lato positivo delle cose, e sincera perché credo che la trasparenza sia fondamentale in qualsiasi relazione, che sia con amici, familiari o colleghi. Per i difetti… sono sicuramente orgogliosa. Giuro che sto lavorando su questo! A volte mi fatico ad ammettere di aver sbagliato, ma sono consapevole del problema e questo è il primo passo verso il miglioramento, no?
Interview by Sofia Sole