Musica

INTERVISTA A HOLDEN

Dopo il percorso nel programma Amici di Maria De Filippi, il giovane cantautore e producer Holden è pronto a debuttare nei migliori club italiani con undici date per il suo primo tour dove potremo assaporare dal vivo l’energia e la bellezza dei suoi brani contenuti nel suo nuovo ep “JOSEPH”

Per chi non avesse ascoltato Holden prima di Amici, prima della fama e della popolarità, adesso può farlo, perché se bisogna davvero riconoscere qualcosa di importante ai talent televisivi, è che a volte riescono a garantire pubblico e visibilità, portando alla luce delle perle rare, accompagnandole verso una carriera fatta di palchi importanti e canzoni bellissime. Le undici date nei club e il nuovo ep “JOSEPH” sappiamo essere un nuovo inizio per la brillante carriera di uno dei cantautori e producer più interessanti in circolazione. Abbiamo avuto il piacere di incontrare Holden, ci ha raccontato della preparazione al tour, dei suoi posti del cuore, delle sue canzoni preferite e dei sogni nel cassetto ancora da realizzare:

 

  • La tua carriera inizia ben prima del talent. Qual è stato il momento determinante della tua vita in cui hai capito che fossi nella tua direzione perfetta?
  • Direi dopo la release del brano “Cadiamo insieme”. Era il 2019, e da lì in poi ho cominciato a raggiungere i primi risultati e ho capito che la musica che facevo arrivava alle persone e che poteva essere un obbiettivo da raggiungere. Per me fare musica è sempre stato un divertimento e lo sarà sempre, ma con le belle soddisfazioni arrivate in quel periodo ho realizzato che potevo farcela.
  • Hai più volte parlato dell’importanza di essere padroni delle proprie canzoni, scegliendo non solo le parole da utilizzare ma anche il sound. Quali sono le condizioni ideali per scrivere una canzone di cui essere soddisfatti?
  • Credo che il tempo sia la prima cosa. Avere tempo di poter sbagliare, riscrivere e curare ogni dettaglio. Si dice che le canzoni non vengano mai finite effettivamente, in fase di mix e master, ma abbandonate, perché altrimenti chiunque avrebbe qualcosa da aggiungere e togliere all’infinito. Sicuramente la tranquillità di poter lavorare un brano senza countdown è essenziale. E poi direi che la passione sia il fattore primario, quando una canzone comunica tanto, il resto vien da sé.
  • Quanto conta la dimensione dello studio e quanto conta la dimensione live?
  • Probabilmente preferisco quella dello studio anche perché è la dimensione che ho vissuto di più sino ad ora. La componente live è un aspetto di questo lavoro che mi sono precluso fino a questo momento, ma è anche una delle parti più belle della musica. Cantare le proprie canzoni davanti ad un pubblico dal vivo è fondamentale. Tra poco inizieremo il tour e sono felicissimo di affacciarmi a questa nuova esperienza così coinvolgente. Stare in studio è bellissimo, è un momento mio in cui mi diverto tanto, ma chiaramente cantare con tutti gli altri sarà un’esperienza fantastica.
  • Come ti stai preparando per questo tour?
  • Abbiamo iniziato le prove, e stiamo ragionando sulla componente visual, oltre che sugli arrangiamenti. Per ora mi godo questo momento in cui immagino il live allestito esattamente come ho sempre sognato. Penso che il lavoro che faremo in questo periodo sarà rendere il sogno realtà e cercare di seguire tutto in ogni minimo dettaglio per rendere l’esperienza unica per me, per i musicisti e per il pubblico.
  • La tua collaborazione dei sogni?
  • Ce ne sono diverse. Sicuramente Post Malone, Dua Lipa eThe Weeknd, ma anche Irama, Lazza e Mahmood, ci sono tantissimi artisti che stimo e con cui mi piacerebbe prima o poi collaborare.
  • Se dovessi scegliere le tre canzoni che ti hanno cambiato la vita quali sarebbero?
  • Direi “Iris” dei Goo Goo Dolls, è il mio pezzo preferito in assoluto. “Ci sono anch’io” di Max Pezzali che è la colonna sonora di un cartone animato, e poi direi “Wake me up” di Avicii perché mi riporta alla mente il mio primo approccio alle produzioni e all’EDM.
  • Qual è o quali sono i tuoi posti preferiti in cui staccare la mente e concederti del tempo per ricaricarti?
  • Il mio posto del cuore è la Sardegna, con cui sento un enorme legame anche grazie alle mie origini, perché mio nonno era dell’entroterra sardo. Vado lì ogni anno da quando sono nato insieme alla mia famiglia per ricaricarci di energia, divertirci e rilassarci. In generale dove c’è il mare io sto bene, a Roma spesso vado ad Ostia con gli amici anche solo per fare una passeggiata.
  • Come hai vissuto la tua esperienza all’interno del programma Amici di Maria De Filippi?
  • È stata un’esperienza difficile, impegnativa e credo che i lati positivi siano dovuti alla difficoltà che ne comporta; è un percorso che ti mette alla prova sotto tanti punti di vista ed è proprio questa messa alla prova che ti fa crescere moltissimo. È un allenamento intensivo, e poche altre esperienze riescono a darti così tanto in così poco tempo. Trascorri otto mesi in cui una volta a settimana prepari una puntata che va in televisione, ti interfacci alle prime critiche e al giudizio in maniera più massiccia e quindi credo che sia una cosa che insegna tanto ma anche tanto impegnativa, che poi deve combaciare con la forma e con il carattere di ognuno.
  • Qual è stata la prima cosa che hai fatto non appena sei uscito dal programma?
  • La prima cosa in assoluto che ho fatto è stata vedere i miei amici. Le cose che mi sono mancate di più sono quelle più semplici. Eravamo in una bolla senza telefono e senza la possibilità di vivere una quotidianità convenzionale; quindi un pranzo al mare con le persone a cui tengo è stata la prima cosa di cui ho avuto bisogno.

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