Si arricchisce la line-up del MI AMI 2024. Ministri, Venerus, il ritorno dei Sxrrxwland, Bello Figo (con band), Selton, Laila Al Habash, okgiorgio, Whitemary, Tamango si uniscono ai già annunciati Phoenix, Colapesce Dimartino, Lucio Corsi, Tropico, Willie Peyote, Daniela Pes, Tony Boy e Diss Gacha. L’edizione numero diciotto del MI AMI, il Festival della Musica Bella e dei baci, si terrà il 24, 25, e 26 maggio all’Idroscalo di Milano, preceduto da un imperdibile concerto di apertura dei CCCP – Fedeli alla linea previsto per giovedì 23 maggio.
Per la diciottesima volta, il MI AMI rappresenta l’ouverture della stagione estiva degli eventi della musica dal vivo, evidenziando il proprio ruolo chiave nello scenario dei festival musicali. Tre giorni di festival e un concerto (punk) di apertura per festeggiare la maggiore età, per guardare indietro alle prime volte e puntare dritto al futuro, accompagnati dai suoni di questo presente che capire non sai. La line up è più che mai una fotografia della musica contemporanea italiana, e non solo, guardando al passato così come al futuro. Un posto libero e sicuro per la musica che talvolta sfugge alle catalogazioni da playlist e che su un palco di fronte ad un vero pubblico di appassionate e appassionati trova la sua migliore espressione.
Tra gli artisti già annunciati troviamo la leggendaria band francese Phoenix, gli acclamati cantautori Colapesce Dimartino, il progetto solista del più rilevante autore degli ultimi dieci anni Tropico, il premio Tenco Daniela Pes, i tre concerti per il trentennale dei Tre Allegri Ragazzi Morti, la sensazione psichedelica britannica Bar Italia, il golden boy del soul-jazz Marco Castello, la band post-punk newyorkese Cumgirl8, il cantautorapper Willie Peyote, la band indie genovese Ex Otago, il folletto maremmano Lucio Corsi, il provocatore Rosa Chemical nella sua svolta indie, le tre nuove promesse del rap italiano Tony Boy (già alla numero uno FIMI), Diss Gacha e Ele A, l’artista goth-pop Chiello, Marta Del Grandi già firma di uno dei migliori dischi del 2023, le abrasioni romantiche di Lamante e le svisate psichedeliche dei Santamarea, il situazionista notturno Tony Scorpioni (con live band), l’afrobeat sensation Il Mago del Gelato. Ad arricchire la line-up una serie di grandissimi ritorni. A cominciare dai Ministri, rock band dalla storia ventennale, per la prima volta in Collinetta dopo l’ultima apparizione al festival nel 2016, e Venerus, cantautore che sfugge alle definizioni con la sua musica magica e onirica. Una grande sorpresa per i fan è la reunion dei Sxrrxwland, trio romano di culto fermo dal 2019, così come l’inaspettata presenza (peraltro con band) di Bello Figo, figura mitologica del rap italiano.
Bella notizia è la presenza dei freschissimi Tamango, formazione torinese tra soul, jazz e cantautorato che continua a conquistare consensi (persino dall’account dei Grammys). Tornano dopo cinque anni i Tropea, ritornano anche i Giallorenzo, un mix bresciano-bergamasco tra indie e emo-punk. Da poco accasato in Sugar, ecco Tripolare, e ancora lo show dell’outsider Pufuleti, rapper di origine siciliana emigrato in Germania da bambino. Debuttano invece – anche se con loro progetti solisti – alcuni artisti del collettivo Nuova Europa: il cantautore hyper Emma e i producer Juck & xx.buio. Graditi ritorni quelli dei Selton con il primo spettacolo dal vivo del nuovo disco, e Angelica, cantautrice monzese con la passione per i sixties e l’acqua ossigenata.
Tra i nuovi annunci anche Laila Al Habash, cantautrice italo-palestinese classe 1998 che con il suo pop è arrivata ad aprire il concerto dei Coldplay al Maradona di Napoli; Whitemary, che presenterà il suo nuovo “New Bianchini SoudSystem” e accenderà il dancefloor del festival, così come okgiorgio, musicista ma anche produttore per numerosi artisti tra cui Fulminacci e Pinguini Tattici Nucleari, che porterà per la prima volta con band un live tutto da ballare; Sethu, il Darth Veder dello screamo-pop italiano; Alda, rapper della scuderia Asian Fake, accompagnata dal produttore Francesco Fantini, Vale LP con la sua nuova vena funk; l’indie rock di Bartolini, o ancora il nuovo debutto in società del giovanissimo Centomilacarie, reso noto ai più dal brano con Salmo e Mace (che peraltro aveva proprio eseguito per la prima volta al MI AMI 2022). E ancora la nuova promessa del pop napoletano Anna And Vulkan, il talentoso Mazzariello, la cantautrice classe ‘98 Anna Castiglia e la soffice Han.
MI AMI 2024 è come sempre attentissimo a selezionare le proposte più laterali dell’underground italiano. Arrivano al festival i mefistofelici Cigarilla Disonasty, il nuovo progetto Crema di Ruben Camillas, gli italo-francesi Le feste Antonacci la cui “La vita fa schifo” è finita – ricantata da Bocelli – in un notissimo spot inglese, il cantautore monzese Memento al rientro sulle scene, il giovanissimo Pietro mio, l’assoluto debuttante Tancredi bin, la garage band Jagwari, i disco-funkers Parbleu, il King Krule di Samarate SGA e ancora l’italo-svizzero Tatum Rush.
Il tema del MI AMI 2024 è “Le tre facce della medaglia”, rappresentato nella bellissima illustrazione di Enea Son Of Ilio. La diciottesima edizione del MI AMIFestival è incorniciata in una quinta teatrale, a marcare il filo e la connessione che unisce chi è sotto a chi è sopra il palco. Nell’illustrazione ci sono tutti gli elementi – terra, fuoco, acqua, aria – simbolicamente evocati nel concepimento di tre figure mitologiche con aspetti mostruosi e sensuali insieme.
Sono freak, androgini, maschere. C’è un diavolo con tre teste coperto dal fuoco; c’è una sirena androgina che rappresenta genesi e inafferrabile leggerezza; la figura centrale è una stella che esplode con diciotto raggi di sole (perché diciottesima è l’edizione 2024 del Festival), con tre braccia che fanno, agiscono. I due mostri ai suoi lati nulla possono, perché lei è la luce, il calore, il fuoco.
Il numero “3” torna in tutte le figure, e simboleggia metaforicamente la terza via che MI AMI rappresenta: un’alternativa al mainstream come espressione seriale dell’industria musicale e una fuga dall’underground inteso come limite tecnico imposto ai propri progetti. L’equazione impossibile, a proposito di numeri, è in fondo il sogno di professionale indipendenza che anima l’impresa fin dai suoi inizi. Le tre facce della medaglia sono le nostre, quelle che specchiandoci mostrano la nostra complessità.