La grafica pubblicitaria che ha fatto la storia in mostra a Milano
Un corpus di opere, firmate, tra gli altri, da autori come Leonetto Cappiello, Fortunato Depero e Franz Marangolo, testimonia l’evoluzione della grafica pubblicitaria nell’arco di circa sessant’anni .
Risale ai primi del Novecento la scelta di alcune aziende italiane di affidare la propria comunicazione pubblicitaria ad artisti e designer, decisione illuminata e lungimirante che le ha rese tra i più noti marchi del made in Italy nel mondo.
A questi autori, tra cui Fortunato Depero, Leonetto Cappiello, Marcello Nizzoli e Franz Marangolo, solo per citarne alcuni, è dedicata la mostra “Réclame! Una passione, una collezione” esposta dal 19 settembre al 26 ottobre 2019 negli spazi di Other Size Gallery by Workness a Milano.
L’esposizione presenta circa trenta opere pubblicitarie – tra litografie originali, bozzetti e fotografie d’epoca – realizzate tra i primi anni del Novecento e gli anni Sessanta, provenienti dall’ampia collezione privata di Federico Guidoni.
In particolare, a raccontare la creatività pubblicitaria di quegli anni, sono otto manifesti di grande formato: litografie dai colori sgargianti – tra cui si ammirano diversi soggetti celebri entrati ormai nell’immaginario collettivo – realizzate tra gli anni Dieci e Cinquanta del ‘900 e firmate da Achille Beltrame, Leonetto Cappiello, Fortunato Depero, Nico Edel, Louis Koller, Giuseppe Magagnoli, Nino Nanni, Marcello Nizzoli ed Enrico Sacchetti.
“Réclame! Una passione, una collezione” comprende inoltre dodici bozzetti, tecniche miste – chine, acquerelli e collage – opera di Franz Marangolo, anch’essi da ascrivere al periodo degli anni Cinquanta e Sessanta: un interessante spaccato di una pubblicità agli albori, in cui gli storyboard venivano realizzati con carta e pennello, lontanissimi dall’odierno digitale.
Completano la mostra, circa dieci fotografie in bianco e nero che ritraggono alcuni scorci di Milano – allora come oggi cuore creativo d’Italia – in cui compaiono le prime insegne luminose, poi diventate iconiche.
L’esposizione, nel testimoniare con un corpus accuratamente selezionato di opere l’evoluzione della grafica pubblicitaria nell’arco di circa sessant’anni, non fa che raccontare anche l’evoluzione dell’arte e del design italiani.
Da Leonetto Cappiello il cui tratto risente ancora degli echi della Belle Époque, alle avanguardie del Novecento rappresentate in mostra da Depero, fino alle linee eternamente moderne ed eleganti tipiche degli anni Cinquanta tracciate da Marangolo, la mostra sintetizza, come solo il linguaggio pubblicitario sa fare, anche un pezzo di storia dell’arte e del suo sodalizio proficuo con il mondo dell’impresa.