ARTE DIGITALE: INTERFACCE DEL PRESENTE .IED CON MILANO DIGITAL WEEK E BASE
La mostra , realizzata da IED con Milano Digital Week e BASE, espone una serie di opere che simulano le reti neurali, apprendono autonomamente, producono in modo indipendente contenuti, portando a chiederci se le macchine siano anche in grado di evocare emozioni nell’essere umano. Otto gli artisti internazionali che espongono altrettante opere di digital art.
La mostra, curata da IED, s’inserisce nella programmazione di BASE Milano, dedicata all’innovazione culturale e alla cross-disciplinarietà, con lo scopo di alimentare le menti e sollecitare le idee in un processo di formazione continua in linea con la vocazione di BASE come “Learning Machine”
“Interfacce del Presente” è la mostra di arte digitale con cui l’Istituto Europeo di Design porta il suo contributo espositivo alla seconda edizione di Milano Digital Week, affrontando in chiave artistica il tema dell’intelligenza artificiale. Le nostre vite sono profondamente influenzate dalla tecnologia. Molti dei dispositivi tecnologici che utilizziamo quotidianamente assecondano le necessità umane servendosi di connessioni, di sistemi interattivi che svolgono in autonomia svariate operazioni, anche indipendentemente dalla nostra intenzionalità.
Sistemi di pensiero, più o meno complessi,sono presenti sia all’interno di organismi viventi che all’interno di strutture inorganiche. Esiste un’intelligenza naturale ed esiste un’intelligenza artificiale. Essa può essere considerata come uno specchio che restituisce la nostra visione del mondo, riflettendo i nostri
desideri e le nostre paure; e ci offre così la possibilità di rivalutare noi stessi e ciò che ci caratterizza come esseri umani.
In questo legame sempre più stretto con delle tecnologie in grado di agire autonomamente, alcuni vedono un salto evolutivo epocale, che ci porta a ripensare al concetto di lavoro e di produzione culturale. Altri, invece, preconizzano un futuro distopico in cui le macchine affermeranno il loro dominio.
“L’arte si è sempre posta in un rapporto simbiotico e in continua evoluzione con le capacità tecnologiche di una cultura, ridefinendo di volta in volta i propri confini e rimettendo in discussione la funzione dell’artista. L’esplorazione artistica di nuove applicazioni tecnologiche può aiutarci a comprendere le
reciproche relazioni uomo-macchina, anche in rapporto alla dimensione sempre più sociale delle nuove tecnologie” – affermano i curatori di “Interfacce del Presente”, Tiziana Gemin e Fabio Paris.
Intorno alla mostra, si sviluppa anche un programma di workshop e talk su temi di grande attualità e con
il contributo di professionisti del settore.