“Non c’è più spazio per fregarsene” è l’allarme lanciato dall’Associazione Marevivo con la campagna di sensibilizzazione contro l’utilizzo delle plastiche monouso #StopSingleUsePlastic e la realizzazione di un video che mostra come ormai siamo invasi dalla plastica.
A dimostrare quanto sia importante cambiare rotta i dati diffusi dal programma per l’ambiente delle Nazioni Unite (Unep) sull’inquinamento da plastica. Ogni anno produciamo 300 milioni di tonnellate di plastica ed entro il 2030 potremmo raggiungere 619 milioni di tonnellate. Negli oceani ne finiscono 13 milioni di tonnellate, é come se trovassimo 16 buste colme di spazzatura per ogni metro delle nostre coste. Solo il 9% dei 9 miliardi di tonnellate di plastica prodotte nel mondo, a partire dal 1950, è stato riciclato. Il resto è finito incenerito, in discarica e nell’ambiente.
Oltre ai rischi ambientali, vanno valutati anche quelli economici. In Europa, secondo i dati raccolti dall’Unep, le attività di pulizia delle coste e delle spiagge costano 630 euro milioni all’anno. Alcuni studi stimano che il danno economico provocato dalla plastica all’ecosistema marino ammonti a 13 miliardi di dollari l’anno, compromettendo le attività del turismo e della pesca.
«Siamo partiti dalla campagna contro i cotton fioc e le cannucce di plastica, – spiega Raffaella Giugni, Responsabile Relazioni istituzionali di Marevivo – simboli dell’usa e getta per eccellenza perché si usano per pochi minuti ma, se dispersi nell’ambiente, ci rimangono per sempre. Ora chiediamo di mettere al bando anche altri prodotti tra cui stoviglie ed imballaggi. Una proposta che anticiperebbe la Direttiva Europea permettendo all’Italia di essere il primo paese ad avere uno strumento legislativo per ridurre l’impatto delle plastiche sull’ecosistema marino».
La campagna “#stopsingleuseplastic – Non c’è più spazio per fregarsene” si articola in due video della durata di 20’’ e di 30”,una instagram story con lo scopo di far riflettere l’opinione pubblica su questo tema sempre più rilevante e più che mai attuale, affidandosi ai digital media e ai social network per promuovere il valore della comunicazione. Sono stati coinvolti e si sono resi promotori del progetto importanti social influencers, che hanno accolto l’invito a condividere il video e a postarlo sui loro profili social affinché il messaggio circa un utilizzo più consapevole della plastica diventi “virale” e possa raggiungere il maggior numero di persone possibili.