L’ARTE PUO’ ESSERE GENERATA DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE ?
Se la risposta è si ben presto si potrebbe pensare a un futuro dove i pc sfornino opere d’arte a piacere e quindi gli artisti avranno un competitor temibile come mai immaginato.L’ipotesi non è estrema visto che pochissimi giorni fa è stata battuta all’asta da Cristie’s a New York per oltre 400 dollari un’opera creata dall’intelligenza artificiale -la prima firma al mondo AI.
Il ritratto di Edmond Belamy è statto in realtà ideato da Obvious una compagine francese che atraverso una GAN (Generative Adversarial Network) con algoritmi e un umero enorme di ritratti di vari secoli fino al nostro, a reso possibile che da questi dati fuoriuscissero una serie di volti tra cui quello dell’asta.
Allo stesso tempo in Italia un ingegnere , Bruno Cerboni, sta sperimentando da tempo l’uso dell’intelligenza artificiale come supporto alla realizzazione di opere d’arte, di cui molte già visibili nel suo sito internet www.brunocerboni.art.
Cerboni ha utilizzato un’intelligenza artificiale differente con risultati più di impatto emotivo , utilizzando una rete CNN (Convolutional Neural Network), che ha sempre bisogno di algoritmi e immagini , ma i cui risultati sono molto meglio controllabili a monte mediante l’input di una immagine di base e l’utilizzazione di stili adattati di volta in volta al risultato che si vuole raggiungere.
Si giunge così al confronto tra due approcci di intelligenza artificiale diversi: quello completamente gestito dalle macchine rappresentato dalle GAN e quello a supporto dell’artista rappresentato dalle CNN.Il confronto inoltre, oltre che tecnologico, è anche di tipo filosofico: è arte quella prodotta dalle AI, generata autonomamente dalle macchine? E le opere AI coadiuvate dall’artista, che in questo secondo caso gestisce stile e dettagli dell’opera finale desiderata?
Bruno Cerboni, al riguardo afferma :”ho privilegiato l’utilizzazione di una modalità di intelligenza artificiale che ha lasciato spazio alla mia creatività e mi ha consentito di controllare le scelte alla base delle opere finali.I progressi tecnologici potrebbero comunque ancora migliorare in futuro e anche i risultati ottenibili, con approcci gestiti autonomamente dalle macchine visto che nel mondo molti stanno già lavorando in tal senso.Anche in Italia si potrebbero realizzare servizi importanti per gli artisti, per gli architetti, per i musei, per il mondo dei media e della pubblicità, per la pubblica amministrazione. Penso ad un sistema di AI per l’arte ‘Made in Italy’, addestrata con le magnifiche immagini del nostro patrimonio artistico, la possibilità di trasferire le opere su vetro, gres porcellanato, legno, alluminio, etc. per una architettura di nuova generazione” .
“Però servizi AI efficienti e su larga scala possono essere realizzati solo con l’utilizzo di supercomputer e con investimenti fuori della portata di singoli privati. Se qualcuno riuscisse a coniugare gli sforzi multidisciplinari con attori provenienti da università, centri di ricerca, società di software, server farm e architetti per un AI Italiano per l’arte e l’architettura sarei ben felice di dare il mio apporto per un progetto nazionale che ci aiuti a competere a livello internazionale“.
“Si potrebbe raggiungere l’eccellenza del Made in Italy anche in questo nuovo campo. Noi italiani potremmo farci riconoscere ancora una volta come i precursori di un nuovo stile e di una nuova bellezza in fatto di arte. Tutto sta a crederci e ad investire tempo, risorse e energie nello sviluppo di queste nuove tecnologie ed applicazioni” conclude Cerboni.
Alcuni dei lavori creati da Bruno Cerboni qui www.brunocerboni.art