È interamente,o quasi, girato, interpretato e montato da una sola persona con tecniche “selfie” semplicemente innovative, è una sfida alla comunicazione di tipo trash, ai cinepanettoni, al gossip e agli stessi strumenti social che, per paradosso di sceneggiatura, sono l’asse portante della trama.
Si chiama ‘Clic – dieci giorni guidato dal vento’, ed è il primo selfie film mai creato nella storia del cinema.
E la trama? Il copione? I testi?Nulla di tutto questo, perché Clic è unico anche per questo.
Potremmo definirlo un ‘real film’ dove tutto avviene realmente nell’attimo stesso in cui la telecamera si accende, nello scenario, nell’ambito, nel contesto e nel momento reale, come se il tessuto narrativo fosse guidato da una mano superiore o, come il sottotitolo stesso del film, dal vento.
E proprio perchè il selfie e i social sono motivi trainanti ecco che la seconda telecamera lavora proprio imitando una autoripresa da pubblicare sul proprio canale Youtube.
“Non posso affermarlo con certezza perchè non ne ho le prove ma penso che Clic sia il primo selfie film nella storia del cinema. Ne sono certo!” ci ha detto entusiasta Paolo Goglio, regista e protagonista del film, presidente della Associazione Amore con il Mondo ODV e primo Selfie Regista della storia del cinema.
Una divertente definizione che caratterizza questa produzione audiovisiva unica e particolare, sia per le tematiche che per la dinamica di sceneggiatura, ripresa e montaggio.
“Proprio perchè la trama prevede la presenza di telecamere sul campo d’azione, le cose sono in parte semplificate anzi, in alcune scene diventano proprio parte integrante e questo ci porta su un piano di real-reale che, per un film, è un’altra inedita innovazione”, ci dice ancora Goglio.
Gli spazi quasi incontaminati della Danimarca sono la location principale in cui è ambientato il film, costeggiando le spiagge dello Jutland per giungere nell’estremo nord sulla sabbia di Skagen, percorrendo oltre 4.000 Km alla ricerca dello scenario e del momento, guidato in parte da Google Maps ma soprattutto e realmente, dal vento.
Estremizzando, ma neanche poi troppo, il mondo dei social, il film Clic si articola in una catena di paradossi e contraddizioni che altera completamente il senso della vita.
I grandi scenari del film, gli orizzonti del Mare del Nord, le scogliere e le praterie sono un richiamo ad allargare i propri confini ed entrare in un nuovo orizzonte.
Il richiamo a valorizzare ogni istante di vita è poi una tematica aggiunta non da poco: “Granello di sabbia dopo granello di sabbia, la scansione cronometrica della nostra esistenza ci chiama a ridefinire il senso e il valore di ogni singolo attimo”.