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Hip Hop History Fotografie di Michael Lavine

 “Hip Hop History. Fotografie di Michael Lavine”, una mostra sull’Hip Hop raccontato negli scatti di Michael Lavine, fotografo che negli ultimi venticinque anni ha realizzato alcune delle immagini più forti e iconiche del mondo dello spettacolo.

L’Hip Hop, nato come subcultura nei difficili ghetti del Bronx, non è stato solo un genere musicale di grande intensità – che ha proiettato sulla scena internazionale nomi del calibro di Notorious B.I.G, Big Daddy Kane, Missy Elliott, Jay-Z, Lil’ Kim e Tupac – ma un fenomeno che ha investito la cultura tout court: moda, danza, grafica e arti visive e che ha mutato codici comportamentali e linguistici dei giovani di allora e di oggi. Partendo da questa considerazione, McArthurGlen Barberino e ONO arte contemporanea hanno creato una mostra inedita che analizza lo stretto rapporto tra stile di strada e streetwear, parte integrante dell’offerta del Centro, attraverso le immagini di uno dei suoi testimoni più eccellenti, il fotografo Michael Lavine.

L’Hip Hop nasce all’inizio degli anni Settanta in una New York divisa tra lotte razziali e rivalità̀ tra gang di quartiere, durante i cosiddetti block party, feste che si svolgevano nelle strade dei quartieri popolari in cui i giovani interagivano tra loro suonando, ballando e cantando a ritmo della musica in 4/4. Da fenomeno locale, si trasforma in pochissimo tempo in cultura globale, iconograficamente riconoscibile tramite atteggiamenti e outfit che ne definiscono le ambizioni e le aspirazioni dei suoi maggiori interpreti.La strada, luogo di nascita dell’Hip Hop, è il palcoscenico ideale per i b-boy che si esibiscono in improvvise “lotte” a colpi di breakdance mentre i muri scrostati sono le tele a cielo aperto dei writer che con le loro tag hanno dato colore ai grigi quartieri delle periferie. Le radio vengono conquistate delle sonorità hip hop e i singoli salgono in vetta alle classifiche mondiali, lo stereo – portato rigorosamente sulla spalla – diventa un accessorio indispensabile, così come immancabili sono i pantaloni e le felpe oversize, le giacche di pelle, le tute da ginnastica, le insostituibili sneakers e i bucket hat.

Con il boom economico degli anni Ottanta l’abbigliamento dei rapper conquista anche l’haute couture: i gioielli sono d’oro, i diamanti ricoprono le mani di donne e uomini indistintamente, le macchine sportive diventano uno status-symbol e le tag diventano motivo d’ispirazione per i grandi brand della moda che iniziano a guardare con sempre maggior interesse al nuovo fenomeno culturale.

Negli anni Novanta i rapper diventano superstar dello show business americano e l’Hip Hop si trasforma nella principale forza artistica in diffusione negli Stati Uniti, portando tuttavia inizialmente con sé gli strascichi del ghetto. A partire dalla seconda metà degli anni Novanta, tramite artisti come Jay Z, Dr Dre, Eminem, Kayne West, l’Hip Hop si istituzionalizza per poi trasformarsi in una delle più grandi industrie culturali contemporanee.

Michael Lavine, fotografo americano rinomato per la sua sensibilità visivamente dinamica e la sua acuta attenzione per la composizione formale, negli anni ha realizzato numerosi foto-ritratti, diventati poi iconici, legati al mondo dell’Hip Hop: suoi sono gli scatti di alcune copertine di album per artisti del calibro di Notorious B.I.G, Puffy, Lil’ Kim, Jay Z e Wu-Tang Clan. Con i suoi ritratti, l’artista è riuscito a cogliere le diverse sfumature di un movimento culturale che, a quarant’anni dalla sua nascita, scavalcando confini territoriali, etnici e temporali, si può ancora ritenere un fenomeno cardine della società contemporanea.

La mostra “Hip Hop History. Fotografie di Michael Lavine” (12 giugno – 22 luglio 2018) è composta da 30 immagini mai esposte prima in Italia e ripercorre, attraverso i volti più significativi della scena Hip Hop impressi negli scatti di Lavine, l’evoluzione di questo importante fenomeno culturale, dalla sua nascita ai giorni nostri. Tra le fotografie esposte ci saranno l’iconica copertina dell’album “Stankonia” degli OutKast, le profetiche immagini dell’ultimo disco di Notorious B.I.G. “Life after Death” e i ritratti di Jay Z.

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