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GIOSETTA FIORONI ci conduce nel suo ‘Viaggio Sentimentale’

Per chi non avesse avuto modo di conoscere ancora Giosetta Fiorioni, possiamo subito presentarla come  una figura di riferimento della cosiddetta Scuola di Piazza del Popolo insieme a Franco AngeliMario SchifanoTano Festa e molti altri; Giosetta Fioroni è un’eccezione nel panorama italiano dell’arte e per la prima volta nel capoluogo lombardo viene dedicata all’artista romana un’esposizione monografica, che presenta al pubblico la complessità di una figura di spicco della Roma degli anni Sessanta, dalla sua formazione a oggi.

 Fuori dal coro, fuori dalle mode, lucida ed esplosiva, l’artista ha sviluppato in oltre sessanta anni di attività un linguaggio visivo forte ed eloquente fatto di simboli, segni ed emozioni: muovendosi a suo agio tra pittura, disegno, performance, video, teatro, ceramica e moda, ha sempre intrecciato il suo lavoro alla sua vita in modo audace e romantico. “La realtà non si forma che nella memoria”, dice spesso Giosetta Fioroni citando Proust, ed è proprio la memoria è il comune denominatore di tutti i temi della sua produzione artistica dal sentimento alla femminilità, dal sogno all’incubo.Il percorso espositivo si sviluppa tra il piano terreno di Palazzo dell’Arengario e le nuove sale espositive del museo, per un totale di circa 700 metri quadrati.
Della copiosa ed eclettica produzione artistica sono state selezionate oltre 90 opere, provenienti da musei e collezioni private: dagli Argenti degli anni Sessanta e Settanta alla celebre Spia Ottica del 1968, sino alle ceramiche degli anni Novanta rappresentanti teatrini, case, steli animali e vestiti, passando per il ciclo su carta Movimenti Remoti, dedicato al testo omonimo dello scrittore e suo compagno di vita Goffredo Parise. Una selezione di opere che comprende anche la produzione più recente, dedicata alla riflessione sul corpo e l’identità, come i cicli Senex e Altra Ego realizzati con Marco Delogu.L’ordinamento della mostra segue da una parte un percorso tematico-cronologico, dall’altra sviluppa un suggestivo ritratto dell’artista, che parte dall’idea, sviluppata nei suoi lavori fin dagli esordi e strettamente connesso con il tema teatrale, del “vedere-vedersi ed essere visto”.Attraverso materiali provenienti dall’archivio Fioroni-Parise – tra cui locandine, cataloghi, libri d’artista e fotografie – si approfondisce inoltre il contesto intellettuale in cui Giosetta lavorò, collaborando con figure di spicco tra cui Goffredo PariseGuido Ceronetti,Andrea ZanzottoEugenio MontaleGiuliano BrigantiElisabetta Rasy e Sandro Penna.

Milano, Museo del Novecento 6 aprile – 26 agosto 2018

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