Sonorità scure e calde, un sound intenso e vibrante, un’elettronica emozionale, elaborata e avvolgente. Una dimensione sonora a metà strada tra il soul di James Blake e l’R’nB di The Weeknd, tra la pomposità di un’opera Wagneriana e il minimalismo di Jamie XX.
Tutto questo è Neon Desert, il nuovo disco di Rhò in uscita il 2 febbraio .A tre anni di distanza dall’ultimo EP “Nebula”, Neon Desert si compone di nove canzoni tutte in inglese, unite e legate dal titolo immaginifico ed evocativo, dove l’artista propone variazioni timbriche tipiche di una dimensione più clubbing rispetto al folk del passato e prodotte mixando dei bit r’n’b a suoni distorti e flautati.Alla permeante e viscerale profondità del suono si unisce quella dei testi, che parlano dei temi più vari in modo mai banale. Rapporti difficili e amori intensi, disagi contemporanei e battaglie sociali si permeano di synth distorti, di groove drammatici e della tanto improbabile quanto efficace unione di flauto traverso ed elettronica.
Il disco è stato anticipato dall’uscita del video di “Black horse”, (www.youtube.com/watch?v=
Neon Desert si inoltra nel deserto personale di Rhò, quello spazio infinito, estremo, che talvolta spaventa e altre volte sa consolare e tenere i pericoli lontani. Uno spazio della mente in cui l’artista ha la possibilità di ascoltare i suoni della propria memoria, per poi restituirli sotto forma di canzone.
Musicista dalle mille sfaccettature, con la sua produzione Rhò ha sempre trovato grande spazio nei contesti creativi più vari e internazionali: dalle collaborazioni con la Settimana della Moda di Milano alle produzioni cinematografiche nazionali (da “The Young Pope” a “Il padre d’Italia”, dove nella colonna sonora è inserita anche la sua “Hold On”) e internazionali, (il brano “As you hope” viene scelto da Ridley Scott per la campagna promozionale del film “Killing Kennedy”) arrivando alla collaborazione per lo sviluppo di The Hood, indumento dotato di dispositivo musicale elaborato a fine 2015 ad Atlanta insieme a un team di ricercatori del progetto Google Glass.L’esperienza creativa negli Stati Uniti ha segnato una trasformazione fondamentale per l’artista, come racconta egli stesso:Un’esperienza intensa negli Stati Uniti ti fa capire molte cose. Una volta tornato in Italia tocca decidere se essere pesci piccoli in una “boccia” grande o viceversa.
Rhò ha deciso che la cosa migliore da fare fosse continuare a nuotare nello spazio più esteso possibile, per non smettere mai di ricercare.