Calvin Klein stringe una partnership con la Andy Warhol Foundation for The Visual Arts e da gennaio 2018 mette sul mercato la prima collezione di abiti serigrafati.

Arte e moda un binomio da sempre inseparabile. Un fronte in continuo fermento che vede tanti brand del lusso editare collezioni che sanno di masterpieces d’autore. Non serve guardare troppo lontano come magari ai tempi di Elsa Schiaparelli quando con Salvador Dalì metteva a punto i suoi più celebri vestiti da gran sera con le gigantesche aragoste stampate, oppure quando Madame Vionnet chiamò il futurista Thayaht per disegnare l’iconico logo dal peplo greco. In tempi più recenti sono diversi i marchi che puntano alle collaborazioni con artisti, e visti anche i volumi delle vendite, una tra le più incisive è stata quella tra Jeff Koons e Louis Vuitton per la serie Masters. Senza contare poi i lanci delle iper creative capsule collection firmate Gucci, insieme ad alcuni illustratori contemporanei scovati sui social, Instagram in particolare, da Alessandro Michele.

Ultimo, ma non di certo per importanza, l’annuncio della liaison che vede protagonisti Calvin Klein e la fondazione Andy Warhol. Fino al 2020 il marchio di moda avrà accesso – e dunque in licenza – a tutto l’archivio di uno dei più celebri autori della pop art. La prima collezione con le serigrafie anche di opere inedite, mai esposte, firmate da Warhol, sarà lanciata ufficialmente a partire da gennaio 2018 e verterà sui temi del mondo cinematografico, in particolare guardando alla fabbrica dei sogni di Hollywood, in grado di riprodurre alla perfezione il duplice volto di ciò che è il sogno americano, ma allo stesso tempo incubo e ossessione. A questa preziosa collaborazione corrisponde l’impegno da parte di Calvin Klein Inc di sostenere finanziariamente la fondazione che distribuisce sussidi a favore dell’arte visiva contemporanea.